In questi mesi molte, troppe volte ho sentito parlare di terremotati di classe A e terremotati di classe B...
I terremotati di classe A... quelli di Onna, considerati tali da tutti gli abitanti di paesini limitrofi... perchè Onna è stata "innalzata" a simbolo del terremoto del 6 aprile... perchè mentre a Onna i trentini costruivano le casette... mentre a Onna si costruiva l'asilo progettato e sognato da Giulia Carnevale, una delle studentesse scomparse in quella terribile notte... a Villa Sant'Angelo, San Demetrio, San Pio e tutti gli altri paesini si stava ancora nelle tendopoli, nell'incertezza di quello che sarebbe stato il futuro...
I terremotati di classe A... quelli de L'Aquila, cosiderati tali da tutti gli abitanti dei paesi del cratere colpiti dal sisma... perchè a L'aquila sono arrivati i soccorsi già dalla notte del terremoto, perchè per gli abitanti de L'Aquila c'era un pasto caldo già dalla sera del 6 aprile... perchè non hanno dovuto arrangiarsi per giorni interi in attesa di essere raggiunti dai soccorsi...
I terremotati di classe A... gli abruzzesi, considerati tali dagli abitanti dell'Irpinia, ancora nei cointainer, dopo anni e anni dal sisma... perchè per l'abruzzo si è mobilitata l'Italia intera... perchè quello che è stato fatto per gli abruzzesi non era stato fatto per loro...
Critiche e constatazioni, a volte vere, a volte frutto dell'immensa rabbia che solo la certezza di non avere più nulla, di aver perso tutto quello che si è riusciti a costruire con i sacrifici di una vita può generare... Tutti erano a loro modo dalla parte della ragione, e tutti erano allo stesso tempo da quella del torto... la linea di confine tra cosa è giusto e cosa è sbagliato diventa così sottile in queste situazioni...
Poi nei giorni scorsi guardavo il telegiornale... ascoltavo la radio..leggevo notizie su internet e sui giornali... e allora ho capito una cosa... è vero! esistono terremotati di serie A e terremotati di serie B...
Esco di casa e guardo le casette assegnate dal governo... tutte uguali, tutte allo stesso modo piccoline ed anonime.. penso agli Aquilani, non più a casa loro, ma con un tetto sulla testa... con un luogo che nel bene o nel male possono definire "casa"... penso alla città... deserta, una città fantasma.. completamente rivestita da impalcature e ponteggi... senza più un centro storico, senza una propria identità... ma con tutto quello che può servire ai propri cittadini per andare avanti e ricominciare... con i negozi, ormai dislocati solo nei centri commerciali della periferia, con gli uffici pubblici, con l'ospedale che, anche se a stento e con mille difficoltà, sta cercando di rimettersi in piedi... con le scuole, prefabbricate, ma scuole!
... poi torno a casa e guardo gli Haitiani... senza più una casa, senza una certezza sul loro futuro... a oltre una settimana dal sisma ancora senza un posto dove dormire, senza un pasto, senza acqua potabile... penso ai cadaveri ammassati per le strade, sepolti in fosse comuni, senza un minimo di riguardo, penso ai bambini rimasti orfani, e a quelli che continuano a morire perchè non c'è neanche la possibilità di curare adeguatamente le ferite riportate... Sono questi i terremotati di serie B...
Ogni tanto il mondo ci costringe a guardarci intorno, a focalizzare la nostra attenzione su realtà che non ci sono vicine, ma che sono comunque parte di esso.. perchè troppo spesso siamo talmente presi dai nostri problemi apparentemente insormontabili da non renderci conto di quanti siamo fortunati ad essere nati cittadini di serie A!
L'essentiel est invisible pour les yeuse"
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2 commenti:
condivido il tuo pensiero.quando penso a cosa è successo ad Haiti, come al tsunami di qualche anno fa, penso che a quella gente non verrà restituito più nulla, se non un'ulteriore povertà che dovranno vivere con più fatica, perchè anche quelle semplici cose che avevano, anche gli affetti, sono stati uccisi da questa natura catastrofica. per fortuna in italia, vedi il terremoto in irpinia, ad assisi, all'aquila, la situazione è diversa, siamo più fortunati perchè nel bene o nel male qualcuno ha assicurato almeno un pasto per continuare a lottare e piano piano si è riuscito a costruire qualcosa.ma questa gente cosa costruirà se già non aveva niente?
E' terribile davvero. E' stato tolto tutto a persone che già non avevano nulla. Vivono in un paradiso terrestre, nei Caraibi niente meno, meta di turisti ricchi e grassocci. Ora che non c'è più nulla queste persone saranno dimenticate, dopo i clamori dei primi giorni, chi andrà a portare soldi e sostegno in questo inferno?
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